martedì 30 aprile 2013

ON ACCOUNT OF THE ECONOMY



…I got a job working construction for the Johnstown Company
But lately there ain't been much work on account of the economy
Now all them things that seemed so important
Well mister they vanished right into the air…

Trovai un lavoro ai cantieri della Johnstown Company
ma poi il lavoro diminuì a causa della crisi economica
Adesso tutte le cose che sembravano così importanti
bhe, amico, sono scomparse nel nulla…



Ciao Maggie,

         ancora The River. Non avrei mai voluto riproportela in un contesto così. In questi anni il ritornello “a causa della crisi economica” è forse il più usato in ogni discussione. Ma, sai, fin quando una situazione spiacevole riguarda gli altri, anche le persone che ti sono care, quelle vicino a te, ti assicuro che, pur essendone molto coinvolto, non puoi veramente capire cosa significhi trovarcisi dentro di persona. Ora ci sono nel mezzo e mentre scrivo non so nemmeno se il prossimo mese avrò ancora un lavoro. La mamma, tu e la sorellina che arriva siete il dono più prezioso della mia vita e finché ci siete voi nessuna situazione, per quanto difficile, mi dovrà mai scoraggiare fino alla disperazione. Posso contare, oltre che naturalmente sull’amore di mamma Roberta, anche sull’affetto di tante persone straordinarie che mi stanno vicino e questo mi dà fiducia e speranza.

         Il testo di The River è impregnato di pessimismo e disperazione: sembra che le situazioni negative riescano a spezzare anche i legami più saldi. I ricordi dei periodi belli diventano una maledizione. Ma io voglio tenermi nel cuore la bella immagine dell’ultimo verso al presente, dei due amanti che corrono al fiume per essere felici insieme.
          
          Sulla bacheca Facebook (quella di Cartorange) di Alessandro ho letto queste bellissime parole di Einstein:

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi at
tribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.
Albert Einstein

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