martedì 11 giugno 2013

I'M JUST A PRISONER...


Ciao Maggie,
Lunedì 3 giugno: ennesimo concerto di Bruce ed ennesimo desiderio che non finisse mai. Premetto che motivi di legittima critica possono anche esserci e ci sono stati su alcuni articoli e commenti del giorno dopo (acustica pessima di San Siro, puro evento di autocelabrazione, prezzo dei biglietti…). Detto questo, per me anche stavolta l’unica cosa che conta è poter dire io c’ero e chi non capisce peggio per lui. Ogni volta scopro nuovi amici che entrano nel gruppo di quelli che partecipano per la prima volte e ne restano folgorati. Ad una di queste che mi ha chiesto un parere sul concerto ho scritto questo messaggio:

Ciao Vale,
         in uno dei pochi momenti in cui mi sono ritrovato seduto durante il concerto mi sei venuta in mente, pensando che, mentre Bruce scriveva le canzoni di Born in the U.S.A., tu stavi nascendo o eri una bambina piccolissima. Eppure adesso eri lì ad ascoltarle dal vivo ed ero certo che ne saresti stata entusiasta. Il pensiero si è inoltrato in altre considerazioni.
Il treno giusto su cui sei potuta salire, non so grazie a chi, e il fatto che avresti potuto essere a qualsiasi altro concerto, di qualsiasi altro artista, anche bravo, ma nessuno – e ribadisco – NESSUNO, fa degli show come Bruce. Mia nipote è tornata entusiasta dall’happening (non riesco a chiamarlo concerto) degli One Direction, in cui questi bambocci su delle basi(!) hanno ballicchiato per un paio d’ore, senza una chitarra, senza una batteria…niente di niente. Se fosse andata a una festa da delle amiche sarebbe stata la stessa cosa!
È probabile che Margherita non riesca a salire in tempo su questo treno ed è un grande rammarico, perché all’orizzonte non si prospetta niente di buono…
Non che io sia entusiasta di B.I.T.U.S.A. Non è certo il suo miglior album seppure il più noto e, per qualche aspetto, il più commerciale. Però quando l’ha annunciato ho pensato a cosa avrei ascoltato e, nonostante i miei numerosi concerti, a qualche chicca rara o mai sentita “live”. Ho pensato a Bobby Jean, la più bella canzone sull’amicizia a mio parere (…now there ain’t nobody, nowhwere, nohow gonna ever understand me the way you did…), a Downbound Train, a My hometown, a No surrender (…had to get away from those fools. We learned more from a three-minute record than we ever learned in school…)
Avevo appena gustato The River, la prima canzone che ho ascoltato di Bruce - sia benedetto il mio compagno di liceo che me l’ha fatto conoscere! – (…but lately there ain't been much work on account of the economy…)
Sull’orrido giornaletto in distribuzione (fatto di copia e incolla da qualche sito), c’era qualcosa del tipo che quelli della E-street band sono mediocri musicisti resi grandi da Bruce… ma l’hai visto Max! Il cuore pulsante del rock. E il professore e i due chitarristi Little Steven e Nils e Garry che sostiene alcune canzoni col suo basso collaudato. Non saranno dei virtuosi del loro strumento ma sono la E Street band!!! Il potere del Rock&Roll!!!
Ha un potere il Rock&Roll? Si sono scritti fiumi di parole su questo! Io ti dico solo una cosa: non è un periodo bellissimo per me dal punto di vista lavorativo (per altri aspetti è splendido visto l’arrivo di una sorellina per Margherita). Anche Lunedì è stata una giornata pesante in cui ho rischiato di non venire nemmeno al concerto. Ma quando lui entra sul palco…succede qualcosa…
Sì, ha un potere il Rock, quando c’è la E street su palco, quando ti puoi immedesimare nelle parole d’amore, di lotta, di sogno, di coraggio, di “corsa” che Bruce ha scritto!
Ora la tentazione di fare una follia dell’ultimo momento e farmi una capatina a Roma a Luglio è fortissima e non so se riuscirò a resistere. La forma smagliante di Bruce mi fa sperare per il futuro prossimo. Quindi per ora non posso che dirti: al prossimo Concerto!

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