martedì 22 maggio 2012

SPIRITUS LOCI



 
"Di questa costa, là dov’ ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,

come fa questo talvolta di Gange"
Dante, Paradiso, canto XI


Ciao Maggie,
                c’è un momento magico, che fortunatamente mi è capitato di vivere ormai molte volte e che nonostante questo mi procura sempre le stesse emozioni: quando, superata Collestrada sulla superstrada verso Foligno, si comincia ad intravvedere sulle pendici del monte Subasio, una striscia allungata di case e poi, sempre più distintamente, l’imponenza delle Basiliche di San Francesco e del Sacro Convento, più in alto San Rufino, Santa Chiara …  Stiamo per arrivare ad Assisi.

                
 A quel punto per me è come entrare in un altro mondo e in un’altra epoca. Anche se so che buona parte del tessuto urbano è “fintamente” medievale, anche se so che in qualsiasi periodo dell’anno troverò dappertutto frotte di turisti vocianti e chiassosi, dentro di me ritorno a quel periodo magico dei comuni che – superata la paura dell’anno mille - volevano farsi grandi e autonomi da Papa e Imperatore. E ogni volta mi dico: davvero solo qui, in questo meraviglioso posto, tra questi profili e tra questi colori, in queste luci e in questi profumi, con panorami sempre diversi in ogni periodo dell’anno, poteva nascere l’uomo che suscita in me ammirazione più di chiunque altro nella storia: San Francesco.
                Assisi lo metto in cima tra i posti da vedere e che mi permetto di suggerirti. E infatti ti ci ho già portato! Lo metto in cima perché, tra l’altro, prima di arrivarci o mentre si è lì, si può abbastanza agevolmente fare una capatina che so all’abbazia di sant’Antimo, oppure a Siena o Pienza, o Firenze … tutti posti su cui torneremo e nei quali conto di portarti presto.



                Dalla seconda liceo e fino ad almeno il 2003, quindi per almeno 15 anni, la visita ad Assisi è stato un punto fermo e inamovibile.  Non quindi che ci sia ormai qualcosa di nuovo da scoprire, come può accadere, che so, a Roma o Firenze, o in altre “capitali” del turismo. Ma le “solite cose” ogni volta possono assumere dimensioni, profondità, stupore sempre diverse.
                Anche se poi la vita, una volta ritornati, riprende la sua quotidianità e, a volte, pesantezza, ti sembra sempre di tornare in qualche modo “migliore”, più capace di scelte coraggiose, più disponibile verso l’Altro, gli altri e il mondo che ci circonda, più capace di serenità e gioia anche nelle difficoltà.   
                A presto Assisi!

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