martedì 5 febbraio 2013

MANU MANU!





Ciao Maggie,
         proprio quando avevi imparato a pronunciare correttamente il suo nome, Manuchar Markoishvili, ha lasciato Cantù. Mentre navigavo su internet alla ricerca illusoria di qualche notizia di smentita era già sull’aereo per la Turchia, destinazione Istanbul per giocare con il Galatasaray. Non mi interessa dilungarmi qui sulla discussione se sia stata una scelta giusta o sbagliata. Per me la società ha fatto in questo momento l’unica scelta possibile e nonostante ciò rimangono una grande tristezza e un po’ di amarezza.
         Volevo però, oltre la polemica, lasciarti un paio di considerazioni. La prima è sul giocatore: difficile dire se sia più bella una schiacciata, una stoppata, quel gesto tecnico o quell’altro su un campo da basket, quel qualcosa per cui dici: “mi è bastato questo per essere soddisfatto di aver pagato il biglietto/di aver visto la partita”. Che so, la grazia di un lay up di Julius Erving, la dinamicità di una schiacciata di Drexler, l’eleganza e la pulizia di un tiro da tre di Ray Allen oppure, per stare a noi, l’intelligenza di un assist di Mannion, il gioco di squadra di Mc Cullogh, Bootsy Thornton e Shaun Stonerook… Ecco l’arresto e tiro di Manuchar fa certamente parte di questo galleria di capolavori. Bellissimo, pulito, spesso fatto in condizioni difficili, con le mani del difensore in faccia. Senza contare tutto quello che di buono dal punto di vista umano hanno detto compagni, allenatori, presidenti. Ogni volta, sulla rivista che danno in omaggio al Pianella, alla domanda chi toglieresti al roster di Cantù il primo nome della lista era il suo e infatti ce l’hanno tolto.
         La seconda considerazione è sulla pallacanestro in generale e in particolare a Cantù. Io cercherò di trasmetterti il mio amore incondizionato per questo sport e per i colori biancoblù, ma quale sarà il livello in Italia quando tu crescerai e, soprattutto cosa succederà a Cantù? Il “caso” Markoishvili è sintomatico. Le principali cause della sua cessione sono: Main sponsor che non paga e palazzetto che non ci sarà nemmeno per la prossima stagione. Come può continuare la gloriosa storia canturina ad un certo livello, come tutti ci auspicheremmo, se, in anni in cui si partecipa all’Eurolega, si staziona sempre nelle posizioni alte della classifica e si va spesso in televisione, non c’è uno straccio di sponsor degno di tale nome? E senza un palasport decente per giunta? Ma il fatto che la Turchia ci “rubi” uno dei giocatori più talentuosi del campionato fa riflettere più in generale su questo sport in Italia, un paese ormai ai margini dell’impero. L’unica squadra alle top 16 di Eurolega è Siena e in questi giorni si è visto come è messa dal punto di vista amministrativo. Chi ci rappresenterà nei prossimi anni? La ridicola Milano, o, con tutto il rispetto, Sassari? Dovrei riuscire a farti amare questo meraviglioso sport, al di là di budget, vittorie e trofei, ma il tifoso prevale sempre sullo sportivo e il mal comune in questo caso non è per me mezzo gaudio…

P.S. Ecco la lettera che Manu ha scritto per salutare i tifosi biancoblù. Non ci sono commenti da fare.




Cari amici,



  purtroppo le circostanze della mia partenza non mi hanno permesso di salutarvi come avrei voluto. Per questo ho deciso di scrivervi questa lettera che vuole essere un ringraziamento a tutti voi perché sarete sempre nel mio cuore.

Prima di tutto voglio ringraziare Anna e l’intera società. So quanto sia stata difficile la loro scelta così come lo è stata la mia, ma delle volte, come ha detto il Presidente, che ringrazio anche per le belle parole che ha speso per me, è necessario prendere delle decisioni spiacevoli.

Voglio ringraziare Bruno che mi ha scelto quasi quattro anni fa e che si è sempre dimostrato una persona seria, affidabile e onesta.

Voglio ringraziare il coach e tutto lo staff tecnico perché in questi anni sono migliorato tanto come giocatore e come persona ed è ovviamente merito loro.

Voglio ringraziare lo staff medico che mi ha seguito sempre con attenzione e con pazienza e mi ha aiutato a sistemare tutti i problemi, piccoli o meno, che ho avuto in queste stagioni.

Voglio ringraziare Sam per tutte le ore che ha passato insieme a me sulle tavole. Se sono cresciuto anche dal punto di vista fisico e le mie caviglie non fanno più le bizze come una volta è prima di tutto merito suo. Grazie anche ad Oscar che è sicuramente il suo miglior allievo.

Voglio ringraziare Dani perché è sempre stato un amico con cui potersi confidare.

Voglio ringraziare tutti i miei compagni perché a Cantù mi sono trovato in un gruppo di amici come non mi era mai successo prima e con loro ho gioito nei momenti belli e sofferto in quelli brutti.
Anche Anzhela ci tiene a salutare tutto il gruppo delle mogli perché anche loro sono speciali.

Per ultimi, ma non per ultimi, voglio ringraziare tutti i tifosi della Pallacanestro Cantù. E’ merito vostro se Cantù è una squadra e una città così speciale in cui mi sono trovato sempre a casa e sono diventato una persona migliore. Continuate così ed incitate la vostra squadra che rimarrà sempre anche la mia squadra perché in cuor mio non smetterò mai di essere un canturino.



TUTTI INSIEME CANTU’



Un abbraccio grande a tutti ,



Manu
      
“Manu è il figlio che tutti vorrebbero…se si trattasse di una figlia sarebbe il fidanzato e il marito ideale”. Coach Andrea Trinchieri


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