martedì 19 febbraio 2013

ACCENDE LUMEN SENSIBUS



«Elezioni, il Papa, Sanremo... ... tutti hanno sempre qualcosa da dire... ...

"meglio stare zitti dando l'impressione di essere stupidi che parlare togliendo ogni dubbio"»


Ciao Maggie,
         dicono sia un evento storico e volendo essere questo un diario per ricordare i tuoi primi anni, un accenno dovevo pur farlo … anticipato però da un pensiero attribuito a Confucio che Davide, un mio amico ha postato su Facebook. Ne ho sentite e lette tante in questi giorni, alcune mi sono piaciute, molte altre meno, altre ancora rivelavano solo l’incredibile ignoranza di chi le pronunciava (Saviano, per dirne una, ma potrei fare molti altri nomi). Ma quando, più volte, mi è stato chiesto un parere ho cercato di essere il più stringato possibile. Chi può entrare nelle vicende complesse e contorte della “gestione” dell’«istituzione» Chiesa sparando certezze che sono solo supposizioni se non  invenzioni. E ancora di più chi può leggere con certezza nella coscienza di un uomo per spiegarne le ragioni di una scelta. Lui ha detto: “Coscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata…” e questo per me è più che sufficiente. Cosa si può aggiungere. È stanco e avrebbe dovuto condurre da pastore, lui fine teologo, la Chiesa alle prese con forti problemi interni e con un una cultura (almeno in occidente) in profonda decadenza che tra l’altro ritiene l’andare a priori contro la Chiesa e i suoi irrinunciabili principi un punto di vanto… Ho già detto troppo. Riporto solo alcune parole di Benedetto XVI: l’annuncio “ufficiale”, durante il concistoro dell’11 Febbraio, uno stralcio dell’omelia del Mercoledì delle ceneri e, soprattutto, la ritrascrizione di un brano di una conferenza radiofonica tenuta dal giovane teologo Joseph Ratzinger nel 1969. Oserei sperare che quando leggerai queste righe, le sue parole profetiche si siano averate.    


Fratres carissimi
…Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum… etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam…


Carissimi Fratelli,
… Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante… Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo…
Dal Vaticano, 10 febbraio 2013
BENEDICTUS PP XVI


…In effetti, anche ai nostri giorni, molti sono pronti a “stracciarsi le vesti” di fronte a scandali e ingiustizie – naturalmente commessi da altri –, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio “cuore”, sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e converta … «Non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti. Perché si dovrebbe dire fra i popoli: “Dov’è il loro Dio?”» (v.17). Questa preghiera ci fa riflettere sull’importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare il volto della Chiesa e come questo volto venga, a volte, deturpato. Penso in particolare alle colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale. Vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti…Egli denuncia l’ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che cercano l’applauso e l’approvazione. Il vero discepolo non serve se stesso o il “pubblico” …


"Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la Fede al centro dell’esperienza. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti. Allora la gente vedrà quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.

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