martedì 20 novembre 2012

"SOLO L'AMORE È CREDIBILE"



Ciao Maggie,
         qualche tempo fa ti accennavo allo spezzone di un film da cui ero partito per una serie di riflessioni sulla morale. Ora te lo propongo. Ti ho già detto che non sono un grande fan dei film “impegnati” e che nella “settima arte” cerco soprattutto svago, divertimento, relax. Però le opere di Kieślowski sono veramente dei capolavori.
         Al di là delle foto che fanno da punto di partenza, la forza di questo dialogo tra zia e nipote è l’essenzialità della definizione di fede, anzi dell’esperienza della fede racchiusa in un abbraccio.
         Tutto il resto del messaggio cristiano è sovrastruttura; se c’è questo nucleo c’è la Fede, il Cristianesimo e la Chiesa,  tutto le altre realtà sono contorno. Se c’è tutto il resto ma non questo nocciolo, non c’è né Fede, né Cristianesimo, né Chiesa.
         Liturgia, morale, dogmi, gerarchia, strutture, Parrocchie, movimenti, Catechismi, Teologie… stanno o cadono su questo.
         Naturalmente non lo dico e non me lo invento io (“da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" Gv 13, 35; “Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri” 1Gv 3, 11; “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”; 1Gv 4, 7-8; “«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti»" Mt 22, 36-40 e potrei citare molti altri passi).
         Molte delle critiche che vengono mosse dall’ateismo militante sarebbero meno feroci, meno acritiche e meno astiose se ci si ricordasse che l’unico fine della comunità dei credenti è trasmettere e vivere questo messaggio e che è proprio nel “veicolarlo” che – come è ovvio – ci possono essere errori e travisamenti anche gravi.
         Per ora basta così. Ci saranno altre occasioni per ricordare come questa parola “Amore” vada naturalmente riempita di contenuto e concretizzata senza banalizzarla. Anzi proprio la Fede, potremmo dire, trova il suo senso nel darci la Grazia di capire cosa vuol dire amare veramente…ma, appunto, ne riparleremo.

"A la tarde de la vida te examineran en el amor"
San Giovanni della Croce

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