martedì 7 agosto 2012

DALLA FINE




Alexander Throckmorton

In youth my wings were strong and tireless,
But I did not know the mountains.
In age I knew the mountains
But my weary wings could not follow my vision –
Genius is wisdom and youth.

Quand'ero giovane, avevo ali instancabili,
ma non conoscevo le montagne.
Quando fui vecchio, conobbi le montagne
ma le ali stanche non tenevano più dietro alla visione.
Il genio è saggezza e gioventù.


Ciao Maggie,

         detto che “il Signore degli anelli” è al primo posto dei libri “da leggere” nella mia personale classifica, voglio oggi parlarti di uno dei tanti “secondi posti” di cui ti suggerisco, se e quando lo vorrai, la lettura. E’ uno tra quelli che qualche mio professore illuminato del liceo mi ha consigliato e che rimane nello scaffale dei preferiti, da riprendere in mano come “ristoro” quando si è a corto di buona letteratura: l’Antologia di Spoon River, dove Edgar Lee Master ci conduce tra le lapidi di un cimitero in un immaginario paese americano, facendoci leggere le epigrafi sulle tombe degli abitanti defunti e rivelando così una multiforme, pittoresca, drammatica, comica tavolozza di caratteri, personalità e vicende che potrebbero essere il compendio poetico di tutta l’umanità pur descrivendo solo i tratti di vita degli abitanti di un villaggio della provincia americana.

         La mia è un’edizione, ormai logora, della BUR, e non quella con la prima traduzione di Fernanda Pivano che, con Cesare Pavese, ha fatto conoscere il poeta americano in Italia, durante il periodo del fascismo.      Una storia che vale la pena di conoscere ed approfondire, ma non ora. E’ comunque una buona edizione, con un grande vantaggio: quello di rimandare, nelle note, ai personaggi che si intrecciano nelle varie poesie, perché queste sono storie di mariti e di mogli, di giudici e di colpevoli, di commercianti e di clienti, in un microcosmo in cui tutti conoscono (o pensano di conoscere) le vicende di tutti. Nonostante questo provincialismo, questo mondo chiuso in se stesso, in realtà ognuno può trovare in queste liriche i propri o gli altrui vizi e le proprie o altrui virtù.

         Sono dei colpi di fulmine, che in poche battute – è proprio questa la caratteristica dell’epigramma - riassumono la vita, il carattere, la rabbia, il dolore, i paradossi di questa varia umanità.

         Proprio perché guardano alla vita dal punto prospettico della morte, di questo grande mistero che è la fine, i versi di Master sono un invito a ricercare il senso di tutto quello che facciamo, il perché del nostro essere venuti al mondo e del nostro dover uscirne. E di come “riempire di significato” il tempo tra questi due estremi. Per questo ho scelto come esempio due delle più famose liriche che proprio di questo ci parlano.

         Prendendo spunto da queste poesie, quel genio di De André, ha scritto l’album “Non al denaro non all’amore né al cielo”. Ma l’etichetta è “legenda” quindi delle canzonette parleremo un’altra volta.



George Gray

I have studied many times
The marble which was chiseled for me--
A boat with a furled sail at rest in a harbor.
In truth it pictures not my destination
But my life.
For love was offered me and I shrank from its disillusionment;
Sorrow knocked at my door, but I was afraid;
Ambition called to me, but I dreaded the chances.
Yet all the while I hungered for meaning in my life.
And now I know that we must lift the sail
And catch the winds of destiny
Wherever they drive the boat.
To put meaning in one's life may end in madness,
But life without meaning is the torture
Of restlessness and vague desire--
It is a boat longing for the sea and yet afraid.

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con le vele ammainate, in un porto.
In realtà non rappresenta il mio approdo
ma la mia vita.
Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, ma io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio-
è una barca che anela al mare eppure lo teme

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