martedì 13 marzo 2012

SINDROME DI STENDHAL




Ciao Maggie,

         se tuo papà ne avesse la possibilità, una delle prime cose che farebbe sarebbe organizzare un bel viaggio per il mondo dovunque c’è un opera di Caravaggio. Me le vorrei vedere tutte. Pensa che paradossalmente una di quelle che mi manca è quella più vicina a noi: il “Canestro di frutta” conservato alla Pinacoteca Ambrosiana. Magari ci andremo insieme. Finora quelle che ho potuto vedere dal vero non mi hanno mai deluso. Come la splendida “Madonna dei pellegrini” nella chiesa di sant’Agostino a Roma.

         Non sono un esperto di arte. Non saprei giudicare con criteri diversi dal “mi piace”, “non mi piace” un quadro o un affresco o, come le chiamano adesso un’”installazione”. A questo proposito non ti dico il mio parere sulla gran parte dell’arte contemporanea perché rischierei di essere volgare.

         Ma i quadri di Caravaggio per me vanno oltre l’ammirazione artistica.

         Il mio preferito è la “Vocazione di Matteo” in san Luigi dei Francesi. Ti trascrivo il commento che abbiamo preparato per il libretto del nostro Matrimonio, dove era raffigurato in copertina:

«Per la copertina abbiamo scelto un quadro di Caravaggio che si trova a Roma nella Cappella Contarelli della Chiesa di San Luigi dei Francesi. La chiamata di Gesù (vestito con gli abiti del suo tempo) avviene nella quotidianità della nostra vita (Matteo e gli altri sono vestiti con gli abiti dei tempi di Caravaggio e stanno facendo quello che quotidianamente li occupava). La sua Grazia ci raggiunge  (come la luce che arriva dalle spalle di Gesù e non dall’unica finestra della bettola) e ci rende uomini nuovi, nuove creature (la mano di Gesù è speculare a quella di Adamo nell’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina). Noi siamo liberi di rispondergli e spesso siamo troppo distratti per accorgerci del suo passaggio (come gli uomini al tavolo: qualcuno si stupisce, qualcuno guarda verso di lui, qualcuno nemmeno si accorge di quello che sta capitando, troppo intento a guardare i soldi sul tavolo). Pietro non era presente nella prima stesura del dipinto è stato aggiunto per ricordarci che è nella Chiesa e attraverso la Chiesa, con la sua grandezza e i suoi limiti, che noi arriviamo a conoscere Gesù e che la sua grazia ci raggiunge».

« Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere. »
Sthendal

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