Sabato 22 Settembre 2012: Supercoppa Italiana, il “tuo” primo trofeo!
Questa non è solo una grande emozione come tante di questi anni, questa non è solo una vittoria contro Siena, contro la dominatrice delle ultime stagioni. Questo è uno STENDARDO che da oggi arricchirà il soffitto del Pianella (che è già bello pieno!), una COPPA che sarà per sempre nella bacheca della società!
What is this land of America, so many travel there
I'm going now while I'm still young, my darling meet me there
Wish me luck my lovely, I'll send for you when I can
And we'll make our home in the American land…
There's diamonds in the sidewalks, there's gutters lined in song
Dear I hear that beer flows through the faucets all night long
There's treasure for the taking, for any hard working man
Who will make his home in the American land…
Cos'è questa terra chiamata America dove molti stanno andando
Ci vado ora che sono giovane, cara, mi raggiungerai là
Augurami fortuna, amore mio, ti manderò a prendere quando potrò
E costruiremo la nostra casa in terra americana…
Ci sono diamanti sul marciapiede che scorrono in rigagnoli
Cara, ho sentito che la birra sgorga dai rubinetti tutta la notte
Ci sono tesori a disposizione per chi lavora sodo
e costruisce la sua casa in terra americana…
Ciao Maggie,
mentre preparavo il diario di agosto, altri pensieri mi si accavallavano nella mente.
Anzitutto mi sono accorto che l’avrei pubblicato l’11 settembre, una data che studierai nei tuoi libri di storia (…o tablet di storia), poi che avevo da poco visto il terzo film di Batman ambientato a Gotam/New York City e infine che stava entrando nel vivo l’avvenimento politico che seguivo da mesi e che mi appassiona ogni volta molto più delle scoraggianti vicende italiane: le presidenziali con la sfida Obama/Romney…
Riflettevo sul comun denominatore di questi tre pensieri, gli Stati Uniti d’America, e sul fascino che hanno sempre esercitato su di me.
Ci sono due motivi ovvi anche se possono sembrare “banali”: lo sport che amo di più ed altri sport che mi piace seguire sono nati o sono giocati al loro meglio in questo paese (per non parlare del modo stesso di praticare e vivere la passione sportiva). Anche il cantante che preferisco è americano come molta della musica che ascolto.
Ma c’è anche di più. Non sono un idealista e proprio Bruce, usato spesso come colonna sonora con il suo brano più celebre (non certo il più bello) per descrivere il mito americano, in quella canzone invece - ed in molte altre - denuncia l’altra faccia del sogno americano, dice con chiarezza che “non è tutto oro quello che luccica”.
Lo so che non piovono diamanti dai balconi e non esce birra dai rubinetti…
So anche che probabilmente quando sarai grande le città più belle, vivaci, grandi del mondo, l’egemonia culturale e magari anche politica e militare non saranno più americane (e vedremo/vedrai se sarà meglio…).
Ci sono anche la teoria del destino manifesto che ha sterminato una razza, la bomba atomica, il puritanesimo, la pena di morte…e molto altro come controcanto.
Eppure la vivacità culturale, la loro storia (breve rispetto alla nostra ma ricca fin dall’indipendenza), la possibilità anche oggi di realizzare il proprio sogno e non di vederlo depresso, la capacità di creare tendenze in ogni campo, l’innovazione tecnologica, il loro territorio, New York, San Francisco…e mille altri affascinanti motivi rendono gli States un mito per me. La terra di speranze e di sogni!
Agosto è iniziato con la festa di compleanno di Samuele, una serata divertente e piacevole a casa (e nel giardino) di Marco e Chiara.
In attesa che anche la mamma cominciasse le sue ferie, abbiamo passato insieme una bella settimana con il nostro “tour” mattutino in bicicletta: campane delle 8.15, candela, altalena…e qualche fuori programma, come la visita a sorpresa a casa Barbesino. Peccato fossero ancora in pigiama o forse a letto!!! Comunque ci hanno accolto con la consueta ospitalità e cordialità e tu il giorno dopo reclamavi ancora la buonissima torta di Patrizia.
Sabato 11 partenza per Bormio, dove finalmente abbiamo trovato un clima più accettabile, anzi decisamente gradevole. La sera dovevamo addirittura metterti un maglioncino. Pochi giorni ed anche abbastanza tranquilli…Mi vergogno quasi a dire che la “passeggiata” più lunga (e anche l’unica) sarà durata 2 ore tra andata e ritorno. Il Gran Zebrù l’abbiamo visto, ma soltanto molto da lontano andando in macchina a Livigno. Ci rifaremo. E poi il mare, Gatteo, con nonna Marilena, zia Sissi e la sorpresa (per la zia) di una visita di zio Giorgio. Purtroppo qualche piccolo problema di salute ti ha impedito di fare il bagnetto tutti i giorni, ma ci siamo divertiti un mondo lo stesso!
Anche se l’impegno di accompagnarti mentre cresci comporta dei momenti di fatica e pochissimo tempo libero, passare dallo stare con te 24 ore su 24 a vederti qualche minuto (se va bene) la mattina e un paio d’ore la sera, è stato un trauma. Bisognerebbe lavorare un mesetto e stare in famiglia il resto dell’anno!
P.S. Traduzione dal bambinese del video: "America" e "Bruce!"
Pensanti, non pensanti … appare che, dal punto di vista della metodologia dell’incontro, la differenza da marcare non sarà tanto quella tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti, tra uomini e donne che hanno il coraggio di vivere la sofferenza, di continuare a cercare per credere, sperare e amare, e uomini e donne che hanno rinunciato alla lotta, che sembrano essersi accontentati dell’orizzonte penultimo e non sanno più accendersi di desiderio e di nostalgia al pensiero dell’ultimo orizzonte e dell’ultima patria. La sfida pastorale che ne deriva èallora quella di ascoltare le domande vere del pensiero davanti al mistero dell’esistenza, ponendosi insieme, credenti e non credenti pensosi, a capire ciascuno le ragioni dell’altro. Per chi crede ciò potrà significare una purificazione delle motivazioni dell’atto di fede e al tempo stesso una nuova possibilità di proporle a chi non crede con la fedeltà del testimone e il rispetto del compagno di strada, che si riconosce nell’altro e scopre l’altro in sé.
Ciao Maggie,
Venerdì 31 agosto è stata una giornata molto triste per me.
La storia ci insegna che le ere, le culture, le epoche, hanno un inizio, periodi di splendore, di grandezza e poi declino, decadenza e fine. Non ci vuole chissà quale acutezza di analisi per capire che noi (almeno in occidente) stiamo vivendo un periodo di grande decadenza culturale, intellettuale, spirituale, morale… Quali Grandi Personaggi la stanno attraversando? Dove sono? Guardiamo al panorama culturale, politico, economico, anche ambientale… E ci metto anche il panorama ecclesiale.
Chissà se la tua generazione farà solo in tempo a vivere in questa decadenza o avrà la fortuna di saper ripartire.
Anche in questi periodi, ci sono però dei fari che illuminano il cammino, che sanno essere intelligenti, cioè sanno leggere dentro la storia e illuminarla, indicare un cammino, essere profeti, anticipare il cambiamento, diventare guide. In questi giorni se n’è andato quello che io ritengo essere il più grande tra queste Grandi Persone: Carlo Maria Martini. La Chiesa è un po’ più povera, il mondo è un po’ più povero.
Ho avuto la fortuna di poterlo incontrare più volte. So, e non lo dimenticherò mai, cosa vuol dire aver incrociato il suo sguardo in un colloquio e cogliere che quei suoi occhi straordinari, ad una prima impressione freddi e distaccati, ti stavano leggendo dentro, ti volevano capire ed aiutare e quella mente e quel cuore fuori dal comune stavano già pensando quale fosse il bene per te e quelle labbra avrebbero detto parole mai banali, parole pesate, “sapienti”.
Che orgoglio e che emozione quando in diversi parti del mondo o incontrando le persone delle più svariate lingue e nazionalità ti sentivi dare del fortunato perché il tuo Cardinale era Carlo Maria Martini e che nelle loro biblioteche le letture più significative erano le sue!
Conosco bene amici che con lui avevano un rapporto molto stretto, quotidiano, collaborativo e, quando parlavano del Cardinale, leggevo nei loro sguardi e nelle loro parole che ogni incontro con lui, con la sua mente aperta e illuminata, con la sua cultura biblica, teologica (ma non solo) sterminata, era un evento che segnava la vita.
Metodo della “Lectio Divina”, “Scuola della Parola”, “Cattedra dei non credenti”, Gruppo Samuele”, “Scuola di formazione all’impegno sociale e politico”, le sue prime 5 lettere pastorali…Ma quanto bene ha fatto alla Chiesa e al mondo quest’uomo? Si può essere un po’ delusi per come il suo testimone è stato poi portato avanti nel corso degli anni?
Diversi articoli ed opinioni letti e sentiti in questi giorni hanno cercato, a discapito dell’intelligenza di chi li scriveva o le pronunciava, di gettare fango sulla sua teologia, sulla sua appartenenza ecclesiale (!) e addirittura sulla sua morte.
Quando (e speriamo che tu lo possa vedere) molte cose nella Chiesa saranno cambiate e sarà una Chiesa più vicina al Vangelo e al messaggio di Gesù, allora sarà ancora più chiara la luminosa grandezza di quest’uomo.